Fondi europei 2021-2022

Il governo ha speso solo 2,4 miliardi di euro di fondi europei lo scorso anno, l'equivalente dello 0,2% del PIL, secondo i dati ufficiali di contabilità nazionale pubblicati dalla Commissione europea. È una cifra scarsa o qualcosa di normale, date le circostanze? I dati ufficiali di Bruxelles riflettono che la Spagna ha erogato importi simili a quelli di altri paesi, ma lontani da quanto preventivato. Se confrontato con altri Paesi, l'importo materialmente erogato dalla Spagna dal piano europeo di ripresa e resilienza rientra nei limiti della normalità: l'Italia ad esempio ha realizzato lo 0,1% del PIL a fine 2021. Portogallo, ancora niente, la Grecia 0,2%.


I vertici dei 27 hanno poi convenuto che l'Unione avrebbe fatto emissioni congiunte di debito e che ogni Paese avrebbe ricevuto una somma di denaro, in bonifici o prestiti, a seconda dell'impatto del Covid, del livello di disoccupazione e del colpo al Pil. I trasferimenti non contano nel deficit o nel debito pubblico, mentre i prestiti (che non tutti hanno chiesto) sono a condizioni al di sotto del mercato.


Quest’anno la Spagna riceverà 7.700 milioni in più dai fondi europei per aver subito un impatto maggiore del previsto della pandemia. Il motivo è evidente. l colpo della crisi causata dal coronavirus è stato più profondo e si sta prolungando più del previsto

Infatti la Commissione Europea aggiorna i calcoli della distribuzione dei recovery fund in base al PIL dei Paesi: la Spagna è stato il Paese più colpito ed è uno di quelli che impiegano più tempo per recuperare i livelli economici esistenti pre-pandemia.



Ora tocca alla Spagna fare il passo successivo. Per qualificarti per quei soldi e specificare per quali giochi vuoi spenderli, dovrai modificare e aggiornare il piano di recupero. Questo a sua volta comporterà un nuovo negoziato con Bruxelles per aggiungere pietre miliari, obiettivi e riforme. Lo stesso lunedì la Commissione ha dato il via libera alla terza erogazione di fondi per la Spagna (compreso il primo anticipo), 12.000 milioni di euro che portano il totale che il nostro Paese riceverà fino a 31.000 milioni. La Commissione ha ritenuto realizzate 42 pietre miliari e riforme, tra lavoro o università, che si aggiungono alle 52 della precedente erogazione.