Canarie: paradiso per le start-up
Riduzione delle tasse in cambio di un'occupazione stabile: questa è la ricetta che le Isole Canarie useranno per attrarre le start-up e dare ossigeno a un'economia duramente colpita dalla pandemia. Secondo il Presidente della Zona Speciale delle Canarie (ZEC), Pablo Hernández, le imprese innovative nei settori della scienza, della tecnologia e dell'audiovisivo non dovranno più effettuare un investimento minimo in beni per poter beneficiare della riduzione dell'imposta sulle società offerta dalle Isole. Tuttavia, dovranno creare e mantenere un'occupazione di qualità.

L'accordo si basa su un do ut des: le start-up registrate nella ZEC - una zona a bassa tassazione per una serie di attività - potranno beneficiare della tassazione del 4% offerta dalla zona, rispetto al 25% del resto della Spagna, senza l'investimento in beni che era richiesto finora. Per Tenerife si tratta di 50.000€, creando almeno sei posti di lavoro. I contratti devono essere a tempo indeterminato e la forza lavoro non può essere ridotta per cinque anni.
Due esempi di sovvenzioni dedicate alle start-ups proposte dal Governo Canario sono “Subvenciones del programa de bonos de innovación (INNOBONOS)” e “Convocatoria de subvenciones para la Incorporación de Personal Innovador al Tejido Productivo” che hanno lo scopo di sostenere economicamente i progetti delle piccole e medie imprese.
La modifica normativa è già stata approvata ed è entrata in vigore la fine di giugno 2022, dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dello Stato (BOE), secondo quanto dichiarato dalla ZEC. Il suo effetto sarà retroattivo, nel senso che potranno beneficiarne anche le start-up già insediate nella zona che devono ancora giustificare il loro investimento, processo per il quale è stato concesso un periodo di due anni.
Hernández ha fatto questo annuncio in occasione del South Summit, l'evento annuale che riunisce imprenditori, investitori e start-up, attualmente in corso a Madrid. L'accordo mira a facilitare l'arrivo di imprese che non richiedono grandi investimenti e sono ad alta intensità di lavoro, come i videogiochi o l'elaborazione dei dati, ma che hanno il potenziale per essere redditizie, creare posti di lavoro e diversificare l'economia.
In particolare, si tratta di servizi web e di elaborazione dati, studi cinematografici, televisivi, musicali, di animazione e di videogiochi, e altre industrie scientifiche, biotecnologiche e delle energie rinnovabili, marittime e aerospaziali, secondo quanto dichiarato dalla ZEC in un comunicato stampa. Le aziende che desiderano beneficiare della tassazione ridotta dovranno presentare una relazione al Consiglio consortile della ZEC, che la valuterà.
Estendendo le agevolazioni fiscali per le start-up, le Isole Canarie mirano anche a consolidare e promuovere un ecosistema di aziende tecnologiche e imprese emergenti. Lo ZEC sottolinea che l'arcipelago, pur essendo lontano dai numeri di Madrid o Barcellona, è la regione che negli ultimi anni ha attratto il secondo maggior numero di talenti digitali in termini percentuali, dietro solo ai Paesi Baschi. Dal 2019 al primo trimestre di quest'anno, secondo l'Istituto Nazionale di Statistica (INE), l'aumento è stato del 32%, con un saldo di 22.000 lavoratori tecnologici attivi.